Da quando ragazzino mi sono misurato per la prima volta con il terremoto, quello irpino dell’1980, ho avuto un chiodo fisso, dare il mio contributo per migliorare la sicurezza del patrimonio edilizio.
È certo una operazione non facile in Italia, patria di bellezza, di cultura e storia a cui si contrappone l’insicurezza del presente legata com’è all’imprevedibilità del sisma.
Tante, troppe volte, nella nostra storia recente ci siamo misurati con eventi sismici e con i lutti che essi hanno generato. È da questo che dobbiamo difenderci, noi che siamo abili nel gestire l’emergenza, ma carenti nel prevenire gli effetti dannosi di eventi eccezionali.
Ho sempre pensato che il terremoto uccida chi lo ignora, chi impotente fa spallucce affidandosi alla sorte.
DALLA SORTE ALLA SCIENZA per costruire in modo intelligente
Oggi disponiamo di tecnologie e conoscenza per coniugare il patrimonio edilizio a parametri di resistenza di qualità e funzionalità idonei al vivere moderno.
Costruire in modo intelligente significa costruire prima di giungere in cantiere. Progettare, realizzare comporre testare e collaudare l’organismo edilizio, mapparne ogni elemento, scegliere ogni componente e collaudarne le performances; e questo pima di dare l’ok al montaggio. Francamente non vedo grandi differenze tra costruire una macchina e un edificio, devono necessariamente rispondere alle medesime logiche funzionare garantendo l’incolumità ed il benessere a chi le usa.
Questo il modo in cui abbiamo organizzato la fabbrica dei nostri sistemi costruttivi Irondom.